martedì 12 novembre 2013

IO SONO ME STESSO

Recensione di Iara Ciccarelli Dias


Testo e illustrazioni di Leo Lionni       
Pezzettino
Traduzione di Maria Marconi

Bababum di Babalibri, 2011
40 pagine
formato 15 x 19
Consigliato a partire dai 5 anni







Quando ho cambiato area di insegnamento e dall'ambito linguistico sono passata a quello scientifico temevo di perdere la magia della lettura ad alta voce: pomeriggi interi trascorsi a leggere libri ai bambini. È un luogo comune credere che la lettura spetti solo al collega di lingua. La prima volta che, nella veste di maestra di Matematica, ho aperto un libro davanti alla classe, i miei alunni hanno esclamato: «Perché leggi? Non sei mica la maestra di Italiano!» Ora, in seconda, mi sembra non siano più tanto smarriti e disorientati quando accenno a leggere un libro durante “le ore dei numeri”. Non è più così spiazzante il fatto che per avviare un lavoro di aritmetica o di geometria la maestra racconti una storia, che si tratti di una fiaba classica come Hänsel e Gretel o di una storia contemporanea come Pezzettino di Leo Lionni1, che ci sta accompagnando nelle esplorazioni geometriche. 

Perché non avvicinare i bambini alla geometria in modo piacevole e divertente, stimolandoli a giocare con le linee e le forme, con le figure piane e solide che trovano ovunque intorno a loro?
Quest'anno, il punto di partenza del percorso 
di geometria è stato un libro che racconta le avventure di un pezzettino di carta a forma di omino, Giac-omino2, che un bambino ha ritagliato e poi abbandonato sulla scrivania. Un puntino attira l' attenzione di Giac e lo invita a visitare la sua città. L'omino di carta parte alla scoperta di un mondo fantastico.

«Tutto è fatto di punti e di linee: il tavolo, la lavagna, la nostra aula...», osservano i bambini, cui sta piacendo molto seguire Giac-omino nel suo viaggio a Puntinia, a Lineapoli e a Roccaquadra. È come se anche i bambini e le bambine della II A stessero compiendo un viaggio, in compagnia di alcuni libri preziosi, come Il paese dei quadrati (+ il paese dei cerchi) di Francesco Tonucci3 che in prima ha contribuito a presentare le figure geometriche e i blocchi logici di  Zoltan Dienes in modo attivo e giocoso.

Tout se tient”, secondo un percorso lineare e non solo: lavorare con i bambini significa seguire i loro pensieri, le loro concettualizzazioni e stare sempre in ascolto di ciò che dicono ed esprimono durante le attività individuali e collettive. Se si è in sintonia con i bambini, succede che il lavoro compia delle capriole e delle deviazioni per legare “i pezzi”  del percorso. I Viaggi di Giac, per esempio, hanno riportato immediatamente alla memoria la storia di Tonucci: i bambini si divertono a immaginare che Roccaquadra sia in realtà il Paese dei Quadrati diventato tanto grande da sembrare una fortezza. Pezzettino invece è entrato nelle avventure di Giac attraverso un'azione creativa personale: avevo bisogno di un espediente fantastico per far conoscere ai bambini questo albo in un momento preciso delle attività di geometria. Ho così interrotto la lettura del libro di Elve Fortis de Hieronymis per inserire una parte di mia invenzione che avrebbe legato le due storie (Giac e Pezzettino) senza fratture. I sassolini che lasciamo sul sentiero assumono per i bambini un grande significato se la narrazione, scritta o orale, sa tenerli insieme creando una cornice di senso dalla forte valenza affettiva.


Lasciata Lineapoli, Giac-omino arriva a Roccaquadra a pezzi.
«A pezzi?» esclamano i bambini. Sì, è tanto stanco che non sa più chi è. Allora decide di riposarsi un po' e chiude gli occhi. Fa un sogno molto particolare.
Nel sogno è un Pezzettino. «Di cosa?» sento chiedere in coro. A questo punto prendo l'albo di Leo Lionni, breve come un pisolino ma denso e misterioso come un sogno e una fantasia. Lo leggo mostrando le illustrazioni, coloratissime e molto particolari per la diverse tecniche con cui sono state realizzate. 

La lettura è interrotta e arricchita da osservazioni sui colori caldi e freddi, sulle sensazioni suscitate dall'acqua del mare che “sembra olio e petrolio”. 
Ognuno dice qualcosa e così lo leggo di nuovo, su richiesta dei bambini, catturati dai nomi degli amici di Pezzettino, che “sono fatti tutti di tanti quadratini!”. Passo di banco in banco, di sedia in sedia per mostrare a ciascuno le immagini di 
Quello-Che-Corre, Quello-Forte, 
Quello-Che-Nuota... 
gli altri protagonisti-aiutanti della storia. 
 
Nell'albo si racconta di un quadratino arancio-rosso che vuole scoprire se per caso è la parte mancante di qualcun altro, poiché si percepisce piccolo e insignificante. Si rivolge ai suoi amici, grandi e sicuri di sé e a tutti pone la stessa domanda: - Scusa... per caso sono un tuo pezzettino?4- A quanto sembra, però, a nessuno di loro manca una parte. Dietro il suggerimento di Quello-Saggio, Pezzettino salpa alla volta dell'isola Chi-Sono. E qui accade che per la stanchezza inciampa cade e si rompe in tanti pezzetti. Adesso Pezzettino sa che anche lui è fatto di tanti pezzetti.  Quando torna indietro, Pezzettino trova i suoi amici ad accoglierlo a riva e molto felice esclama - Io sono me stesso-.5

«Tutti siamo fatti di tanti pezzi!»
«Anche una cosa piccola piccola è fatta di tanti pezzettini piccoli piccoli».
«È vero, bambini. Anche una persona minuta e bassa di statura è completa in sé e non le manca nulla».
Pezzettino ha tante potenzialità. Il senso della storia si coglie all'istante, per cui non è necessario soffermarsi a parlare del messaggio: è insito nella forma  stessa delle figure che punteggiano il libro.
I bambini, entusiasti,  si mettono subito a disegnare la loro creatura immaginata, fatta di tanti quadratini colorati. Ciascuno è intento a tracciare linee spezzate che formano quadrati, che a loro volta formano una figura che ha bisogno di un nome per essere riconosciuta. Nasce così un album rilegato che contiene tutte le creature inventate alla stregua di Leo Lionni. 
 
Sarebbe interessante proseguire il lavoro proponendo ai bambini di riprodurre con la tecnica del collage una delle creature del libro, usando dei cartoncini colorati tagliati da loro stessi in tanti pezzettini che poi andranno a comporre la figura che più gli piace. Me li immagino tutti concentrati, con le mani veloci che ritagliano pezzetti piccoli e quadrati che il vento sparpaglia in giro a suo capriccio. Ne potrebbe venire fuori un grande quadro corale in cui tutte le creature si presentano alle altre con il proprio nome e con la propria quantità di pezzettini, disposti in modo diverso a seconda del confine che formano.


Quando si sveglia dal sonnellino, Giac-Omino si sente riposato e intero, in grado di affrontare la nuova avventura. Varca così la grande porta di Roccaquadra, dove vivono tanti piccoli Quadresi a forma di cubetti sovrapposti.
NOTE

1 Leo Lionni, Pezzettino, Bababum (collana della Babalibri che ripropone in formato tascabile i titoli più amati del catalogo). Leo Lionni è scomparso nel 1999. Era grafico, pittore, scrittore e illustratore. http://www.babalibri.it/catalogo.asp?collana=Bababum&col=6&ricerca=collana
2 Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi di Giac, Le Rane Interlinea. Elve è scomparsa nel 1992. E' stata scrittrice, illustratrice e ideatrice di giochi didattici. http://www.interlinea.com/lerane/index.htm
3 Francesco Tonucci, Il Paese dei quadrati (+il paese dei cerchi), Orecchio Acerbo. Maestro elementare, ricercatore presso il CNR, ideatore del progetto La città dei bambini. Con lo pseudonimo Frato è anche un disegnatore. http://www.lacittadeibambini.org/progetto/motivazioni.htm
4 Leo Lionni, Pezzettino, Bababum. Pagina 10
5  Leo Lionni, Pezzettino, Bababum. Pagina 36.  (L'albo in realtà non riporta il numero delle pagine.   Le ho indicate io per segnalare le citazioni)